Dell’esistenza di Adriana Basile si sa quasi tutto e non solo perché è la sorella del più noto poeta Gianbattista Basile. A testimoniare la sua fama e stima, che i grandi signori d’Italia nutrivano nei sui confronti, sono i carteggi: la sua corrispondenza con i principi della penisola.
Sorella di quel novelliere napoletano, che negli anni è entrato nel novero dei letterati più importanti della storia settecentesca, Adriana è nata sul finire del XVI secolo e viene ricordata come la cantante seicentesca più famosa d’Italia.
La sua fortuna inizia quando l’arcivescovo, fratello del Duca di Mantova Vincenzo Gonzaga, ascolta il suo canto ed estasiato racconta di lei. Lei bellissima, talentuosa e intelligente, suscitò la curiosità del duca tanto che in un solo giorno scrisse ben sette lettere per convincere l’artista, all’epoca nota come la “Sirena di Posillipo“, a raggiungere il suo ducato.
Convinta dal fratello Gianbattista, il debutto di Adriana Basile presso la corte dei Gonzaga avvenne nel 1610, a soli 20 anni. Iniziò così la sua sfavillante carriera nelle corti più importanti d’Europa. Con il suo canto e bravura nel suonare diversi strumenti musicali incantava nobili e mecenati.
Il granduca di Firenze, Cosimo II, dopo aver sentito la sua voce, entusiasta, la ricoprì di gioielli. Ladislao, il principe Polacco, voleva inserirla a corte, ma Adriana volle ritornare a Napoli dove si stabilì per sempre a partire dal 1640 e dove morì circondata dai sui strumenti e i suoi affetti.