Il cristianesimo non condivide e non assorbe nella propria “cultura” alcun tipo di superstizioni e scaramanzie. La chiesa è rigida sull’argomento ma tuttavia la scienza psicologica ha ampiamente spiegato quanto riti scaramantici, e appunto superstizioni, siano un’espressione del popolo che ha bisogno di sicurezza e vi si rifugia nel desiderio di un futuro migliore.
Fede e superstizione napoletana: olio caduto a terra o a tavola porta male, ecco i rimedi!
Molte di queste superstizioni, a Napoli, sono legate alla tavola, o in qualche modo al cibo. In questo articolo vi abbiamo spiegato perché non dovreste mai capovolgere il pane a tavola, mentre oggi vogliamo parlarvi dell’olio e perché se cade a terra, anche solo un goccio, porta sfortuna. Sin dai tempi antichi l’olio era considerato un alimento molto prezioso e soprattutto “faticato”, visto che per produrlo si facevano numerosi sacrifici, soprattutto fisici.
Tuttavia l’olio non va sprecato nemmeno oggi, visto che costa caro, e non andava sprecato nemmeno qualche secolo fa quando i contadini lavoravano tantissimo per ottenere anche pochi ml di olio che in buona parte veniva consegnato anche ai padroni. Dunque se quel poco che rimaneva, si rovesciava anche, costituiva una disgrazia per tutti.
Per questo, tale gesto viene considerato “malasorte“. Se l’olio invece di cadere a terra, vi cade in tavola, pare sia ancora peggio. La sfortuna è assicurata! Tuttavia per entrambi c’è un doppio rimedio con il sale: gettandovelo alle spalle o utilizzandolo formando una croce sull’olio versato.
Sin dal 3500 a. C. il rimedio del sale veniva utilizzato per bloccare le maledizione. Risale ai tempi dei Sumeri che l’hanno tramandato poi agli Egiziani, Assiri e Greci e dai Greci alla penisola Italica, soprattutto nella Magna Grecia, dunque al Sud dello stivale. Dunque fin dai tempi antichi erano note le sue proprietà purificatorie: piccole quantità ripulivano gli ambienti dalle energie negative attirandole a sè.
Fede e superstizione napoletana a tavola: “No!” al pane capovolto