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martedì, Dicembre 3, 2024
Homestoria e leggendestoria di napoli"Mariotto e Ganozza" la storia d'amore che ha ispirato Shakespeare

“Mariotto e Ganozza” la storia d’amore che ha ispirato Shakespeare

E se William Shakespeare per i suoi "Romeo e Giulietta" si fosse ispirato ad una storia d'amore campana come quella di "Mariotto e Ganozza" di Masuccio Salernitano?

Quante storie di amori e tragiche passione la letteratura ci ha restituito nel corso dei secoli? Innumerevoli! Ma nel nostro immaginario, non solo quello italiano, ma mondiale, la storia d’amore più forte e famosa è senza ombra di dubbio quella di “Romeo e Giulietta”.

I due amanti veronesi sono conosciuti in tutto il mondo grazie all’opera di Shakespeare. Tuttavia racconti, novelle e altre opere avrebbero potuto ispirare il tragediografo inglese. Uno di questi racconti è stato scritto da una penna campana e i due protagonisti potrebbero essere rispettivamente i “Romeo e Giulietta” del mediterraneo.

“Mariotto e Ganozza” la storia d’amore che ha ispirato la tragedia di “Romeo e Giulietta” di Shakespeare

Sono molte le congetture che vogliono William Shakespere di origini siciliane, dunque, è probabile che abbia potuto leggere quella raccolta di novelle che narra della tragica storia d’amore tra Mariotto e Ganozza.

Autore di tali novelle è Masuccio Salernitano nato nel 1410. Il suo cognome suggerisce Salerno come luogo di nascita, ma alcune fonti lo vogliono di origine sorrentina. Masuccio fu un uomo incredibilmente ricco e nobile. Decise in tenera età di intraprendere la vita ecclesiastica salva abbandonarla poco dopo e darsi alla carriera di funzionario pubblico prima e alla letteratura poi, trasferendosi così a Napoli presso la corte di Alfonso d’Aragona.

La sua opera, “Il Novellino”, è una raccolta di cinquanta racconti satirici e grotteschi che fu pubblicata nel 1476, un anno dopo la sua morte. I suoi scritti in netta contrapposizione con lo stile boccaccesco, inquadrati sotto una cornice satirica e anticlericale con critiche brutali alle donne e dai toni grotteschi, furono ben presto inseriti nell’indice dei libri proibiti e le novelle incominciarono a circolare clandestinamente, magari arrivando proprio nelle mani dell’autore inglese.

Tra i racconti di Masuccio da Salerno spicca quello di “Mariotto e Ganozza” che con ogni probabilità ispirò gli shakespeariani “Romeo e Giulietta”. La storia è ambientata in Toscana e si incentra sulla sfortunata sorte di due giovani che si innamorano al primo sguardo. Lasciandosi travolgere dalla passione decidono di sposarsi.

"Mariotto e Ganozza" la storia d'amore che ha ispirato Shakespeare

Purtroppo il loro amore “spensierato” è destinato presto a sfumare a causa di una lite che finisce nel sangue. Mariotto, proprio come Romeo, si macchia di omicidio. Non uccide però il cugino della sua amata, ma un cittadino ed è tuttavia costretto a fuggire da Siena.

Ganozza però escogita un piano per poter rivedere il suo amato. Dopo aver inscenato la sua morte si traveste da prete per raggiungere il suo sposo che si è intanto rifugiato ad Alessandria d’Egitto per evitare la forca. Purtroppo la notizia della – finta – morte di Ganozza giunge alle orecchie di Mariotto e decide di rientrare a Siena per porgere l’ultimo saluto alla sua amata.

La giovane sposina, ancora viva, viene a sapere dell’arrivo di Mariotto a Siena. Vi si precipita per cercare di fermarlo, ma non ci riesce e Mariotto finisce sulla forca. Tutti a questo punto conosciamo la storia: Ganozza non potendo vivere senza il suo amato si rinchiude in un monastero e si toglie la vita.

E adesso ditemi voi se non si tratta della storia “spiaccicata” di Romeo e Giulietta. Magari William Shakspeare venuto a conoscenza di questo dramma decise di ambientarla e contestualizzarla in un ambiente ancora più ostile e nobile, come la corte di Verona dove l’odio e la gelosia tra due casate in contrapposizione han reso tutto molto più insidioso, caricando le vicende di un amore impossibile e contrastato in un’epoca in cui due amanti non erano liberi di scegliersi e amarsi.

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