Solo qualche giorno fa sul nostro portale vi abbiamo parlato della vaccinazione contro il Papilloma Virus o HPV, che è la causa di buona parte dei tumori al collo dell’Utero. La vaccinazione è stata attivata da anni in Australia con l’intento di sconfiggere definitamente la malattia, e adesso, anche a Napoli, è possibile vaccinarsi.
Dal 30 Aprile 2018 presso l’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Napoli – IRCCS “Fondazione G. Pascale”, è stato attivato un nuovo centro vaccinale dedicato alla prevenzione del Papilloma Virus che nel mondo uccide una donna ogni due minuti.
Questo tipo di vaccinazione è molto importante. Circa il 75% delle donne nell’arco della propria vita viene a contatto con questo virus. La maggior parte di loro guariscono spontaneamente, in altri casi però può dare origine ad una degenerazione cellulare generando così il tumore. Ne esistono 10 tipi diversi e ognuno con un grado di pericolosità.
Ospedale Pascale, vaccinazione contro il Papilloma Virus causa dei tumori al collo dell’utero
A disposizione dunque un tipo di prevenzione che purtroppo a molte donne è sconosciuta. Per questo motivo la Regione Campania offre in maniera gratuita, già dal 2006-2007 alle sole ragazze con l’approvazione del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019. In Australia questo tipo di prevenzione è offerta anche ai maschi. In Italia si sta lavorando per estendere il vaccino anche a questi ultimi.
Questa nuova struttura dedicata al vaccino sarà coordinata dal prof Stefano Greggi il quale dichiara:
In analogia a quanto avvenuto nelle altre regioni sede di INT, l’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Napoli si doterà di un Centro vaccinale anti-HPV di riferimento che sarà attivo dal 30 aprile prossimo. Il Centro fornirà adeguata consulenza ed eventuale vaccinazione anti-HPV per tutti i soggetti che non ricadano nell’offerta vaccinale gratuita regionale, in regime di compartecipazione alla spesa. Il Centro ha, inoltre, obiettivi di ricerca sulle neoplasie HPV correlate, sia in collaborazione intra che inter-istituzionale.
All’utenza verrà fornita in primis adeguata consulenza vaccinale, da rapportare al sesso, all’età, abitudini sessuali e storia clinica, seguita, se opportuno, dalla vaccinazione. In questa fase è possibile associare alla consulenza e, successivamente nelle visite di controllo a distanza, le seguenti procedure: visita ginecologica, genitoscopia, pap-test su fase liquida, HC2 test, biopsia/e del basso tratto genitale.
Annientare il cancro al collo dell’Utero: la vaccinazione viene dall’Australia