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mercoledì, Dicembre 4, 2024
Homestoria e leggendeLe origini "magiche" della pastiera napoletana offerta alla sirena Partenope

Le origini “magiche” della pastiera napoletana offerta alla sirena Partenope

Un'affascinante leggenda, la più antica, che tinge di magia la preparazione di uno dei dolci più buoni delle festività pasquali: la pastiera napoletana.

La pastiera napoletana non è un semplice dolce. Racchiude in se diverse leggende e un’atmosfera magica, come è magico il suo profumo che inebria le case partenopee durante le festività pasquali.

Sono tante le storie che vengono raccontate per individuare le origini di questo succulento dolce. Quella di Partenope è probabilmente la leggenda più bella e antica, e probabilmente anche la più nota.

Le origini "magiche" della pastiera napoletana offerta alla sirena Partenope
Foto: ilgolosario.it

Le origini “magiche” della pastiera napoletana offerta alla sirena Partenope

La sirena Partenope, dal quale prende il nome la nostra città, che scelse di vivere nel nostro golfo tra Posillipo e il Vesuvio, ogni primavera emergeva dalle acque per salutare il popolo napoletano. I partenopei per ringraziare la sirena del suo amore nei loro confronti, incaricavano sette fanciulle di consegnarle dei doni seguenti:

  • FARINA: Simbolo della forza e della ricchezza della campagna;
  • RICOTTA: Simbolo dell’omaggio dei pastori;
  • UOVA: Simbolo della vita che nasce;
  • GRANO BOLLITO NEL LATTE: Simbolo dei due regni della natura;
  • ACQUA DI FIORI D’ARANCIO: Simbolo dei profumi della terra;
  • SPEZIE: Simbolo dei popoli più lontani del mondo;
  • ZUCCHERO: Simbolo della dolcezza profusa del canto della sirena.

La sirena Partenope felice e grata di questi doni e della generosità dei napoletani, pose quegli stessi ai piedi degli dei che con le loro arti divine mescolarono tutti quegli ingredienti e così nacque la prima Pastiera.

Questa è una un’affascinante leggenda da raccontare e forse c’è qualcosa di vero: il legame con la primavera. Infatti le antenate delle pastiere, probabilmente, sono state realizzate in antiche feste pagane che celebravano il ritorno della “mezza stagione”.

La versione odierna della pastiera fu realizzata nell’antico monastero di San Gregorio Armeno. Le suore vollero celebrare la Resurrezione attraverso una simbologia che avrebbe dovuto unire il profumo dei fiori d’arancio del giardino del convento con la il bianco della ricotta, grano e uova, simbolo di vita nuova, l’acqua di mille fiori odorosa come la primavera, il cedro e le spezie asiatiche. Diventate poi delle vere esperte, durante il periodo di Pasqua, incominciarono a confezionare un gran numero di pastiere per nobili e borghesi.

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