Ci verrebbe quasi da dire: un’intraprendenza tutta italiana di aumentare tasse e andare giù forte con i rincari appena si sente parlare di “tensioni in medio oriente”. Purtroppo ricade sulle tasche degli automobilisti italiani.
È dal 2015 che benzina e diesel sono esposti ad un rincaro dei prezzi assurdo. Il prezzo medio praticato, secondo le tabelle Mise, è tornato sopra quota 1,6 euro, portandosi a 1,606, ai massimi dal luglio di tre anni fa.
Per risparmiare, dunque, bisogna avvicinarsi al Self Service. Pieno con servizio benzina ha attualmente un prezzo altissimo: 1,739 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,716 a 1,801 euro/litro (no-logo a 1,632), mentre per il diesel la media e’ a 1,614 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie da 1,599 a 1,673 euro/litro (no-logo a 1,507). Il Gpl, infine, va da 0,631 a 0,657 euro/litro (no-logo a 0,623).
Sulla questione interviene dunque il Codacons che chiede l’intervento dei Nas:
I listini di benzina e gasolio sono sensibilmente aumentati, al punto che per un litro di diesel si spende oggi il 3,3% in più rispetto al mese scorso. Rincari anche per la benzina, che aumenta alla pompa del +2,8% al punto che per un pieno di carburante si spendono oggi 2,3 euro in più rispetto al mese scorso. Sulle quotazioni pesa la tensione tra Iran e Stati Uniti, ma gli effetti sui listini alla pompa sono troppo veloci e danneggiano le tasche dei consumatori. Una speculazione che potrebbe configurare una forma di aggiotaggio, e per tale motivo chiediamo ai Nas di attivarsi per verificare come sia possibile che il prezzo alla pompa aumenti al solo annuncio di tensioni in Medio Oriente, nonostante il petrolio venduto oggi sia stato acquistato nei mesi scorsi, quando le quotazioni erano decisamente inferiori ai prezzi odierni