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Ricerca Sclerosi Multipla: premiata scienziata napoletana

La premiazione di Veronica De Rosa è avvenuta ieri a Roma. Un importante conferimento che cade proprio nel giorno dai 50 anni della fondazione dell'AISM

Abbiamo ancora un altro motivo che ci rende orgogliosi della nostra terra. Stavolta attraverso la scienziata napoletana Veronica De Rosa alla quale è stato consegnato il premio Rita Levi Montalcini: un riconoscimento importante riconosciuto ai ricercatori che hanno offerto un contributo importante nel campo della lotta contro una grave malattia, la sclerosi multipla.

Veronica De Rosa è una ricercatrice presso ’Istituto di endocrinologia e oncologia sperimentale del Cnr di Napoli e che ieri è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme ai ricercatori della Fism: Federazione italiana sclerosi multipla.

Ricerca Sclerosi Multipla: premiata scienziata napoletana

Laureata in scienze biotecnologiche con dottorato in in oncologia ed endocrinologia molecolare all’Università di Napoli Federico II, come riporta Il Mattino, ha pubblicato numerosi articoli in materia e fa parte dei 409 ricercatori finanziati dal Fism.

Così l’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), ha deciso di conferire a lei questo importante premio:

La carica innovativa della sua ricerca sta nell’aver aperto la serratura, le porte del sistema immunitario e del metabolismo delle singole cellule, fino a comprendere sempre più da vicino i meccanismi intracellulari che sottostanno alla sclerosi multipla.

Così Veronica De Rosa spiega:

Continuando a esplorare i meccanismi cellulari alterati nella sclerosi multipla abbiamo iniziato a studiare non solo il piccolo serbatoio delle cellule T regolatorie prodotte dal timo al momento della nascita, ma anche le cellule T regolatorie che vengono prodotte nel sangue periferico a ogni round di infezione, ogni volta che abbiamo la febbre, ogni volta che veniamo esposti a un antigene esterno. Lo studio pubblicato nel 2015 su ‘Nature Immunology’ dimostra che le persone con sclerosi multipla, quando attivano come tutti una reazione immunitaria contro un agente infettivo proveniente dall’esterno, non generano correttamente la quota di cellule T regolatorie che poi devono spegnere quella reazione

Nel sangue periferico – spiega la scienziata – esistono alcuni precursori delle cellule T regolatorie che siamo in grado di estrarre. Dopo averle dunque ottenute dal sangue delle persone con sclerosi multipla, in laboratorio stiamo cercando di attivarle con opportuni stimoli, per ripristinare la genesi di cellule T regolatorie correttamente funzionanti. Infine vorremmo o infonderle nuovamente nelle persone malate in modo che tornino a produrre un’azione regolatoria capace di tenere a bada le cellule infiammatorie, o correggere il difetto direttamente nel paziente attraverso opportune manipolazioni metaboliche

Il Percorso è ancora lungo ma almeno sono state aperte nuove possibilità di indagine terapeutica:

Ovviamente il percorso è lungo. – Precisa De Rosa -Prima bisogna fare prove in vitro, poi nei modelli animali, poi bisogna studiarne l’eventuale tossicità e la sicurezza, come in ogni trial. Ma esistono già studi clinici analoghi che sono stati applicati in altre patologie come il diabete. Insomma, siamo su una strada promettente: se si riuscirà a correggere il malfunzionamento del sistema immunitario – conclude la ricercatrice – si potrà pensare di bloccare la sclerosi multipla al momento della diagnosi, prima che il nostro sistema immunitario distrugga completamente la mielina

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