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Addio stipendio in contanti: multe per i datori di lavoro

Addio allo stipendio in contanti nel 2018: la nuova norma inserita nella legge di bilancio vieta questo tipo di pagamento.

Stipendi ai dipendenti non più contanti. Da oggi in poi le retribuzioni dovranno essere totalmente tracciabili per effetto di una norma inserita nella legge di Bilancio 2018. Per ora restano esclusi i rapporti di lavoro legati al Pa, lavoratori domestici come colf, baby sitter o badanti e i compensi per gli stage, ma non senza conseguenze. Infatti, questi ultimi, potranno essere sottoposti a controlli più frequenti da parte del ministero del Lavoro.

La legge parla chiaro: le sanzioni per pagamento degli stipendi in contanti dopo il 1 luglio 2018 vanno da 1.000 a 5.000 euro, ma che possono ridursi ad un terzo (1.667 euro), anche se la violazione non è comunque sanabile e quindi neanche diffidabile dagli Ispettori del lavoro.

Addio stipendio in contanti: multe per i datori di lavoro

La tracciabilità vale anche per eventuali anticipi o acconti, dovranno essere versati via bonifico bancario o postale, strumenti di pagamento elettronico, pagamenti in contanti presso sportello bancario, emissione di un assegno.

Ciò significa che una volta commessa la violazione di un pagamento, di tutte le voci sopracitate e in caso di in caso di accesso ispettivo scatta l’automatica sanzione per il datore di lavoro.

Promotrice della misura fu Titti di Salvo del Pd che puntava a “prevenire gli abusi” ed evitare “truffe” delle false buste paga, cioè il fenomeno per cui imprenditori scorretti, al fine di frodare fisco e Inps, corrispondono al lavoratore retribuzioni inferiori a quanto previsto dalla busta paga magari sotto il ricatto del licenziamento o della non assunzione.

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