È affascinante, misteriosa, terrificante e anche triste la leggenda della Dama in Nero, che più volte l’anno si dice compaia sulla spiaggia di Fundera a Ischia. Chi ha avuto la “fortuna” di avvistarla, racconta di essersi imbattuto nella sagoma di una donna bellissima, vestita di nero.
La storia di questa donna è legata ad uno spiacevole fatto di cronaca che sconvolse la comunità dell’isola verde negli anni ’50. Il suo cadavere fu trovato sulla riva di questa spiaggetta, in contrasto con la bellezza del panorama che la circondava. All’epoca molti giornali indagarono sull’identità di questa donna che resta una sconosciuta.
Le prime notizie parlavano di una donna che sbarcata a Casamicciola si diresse su una carrozzella in questa spiaggetta dove morì, trovata e segnalata da due ischitane che passeggiavano in quel posto. La Stampa, nel 27 ottobre del 1953, prova a far chiarezza raccontando di questa donna e raccogliendo la testimonianza di una signora e due giovani con i quali, la Dama in Nero, avrebbe intrattenuto una conversazione sul vaporetto che si dirigeva verso Ischia. Queste persone la ricordano come una donna elegante anche se in condizioni disagiate, notando le scarpe risuolate e il cinturino dell’orologio logoro.
In quella conversazione emerse che la donna viveva a Bolzano, ma di origini inglesi, e che aveva sposato un americano. Una volta approdati a Casamicciola, insieme a uno dei due giovani fece visita al Castello Aragonse. I due si congedarono e la donna si intrattenne ad un bar dove raccontò al barista di avere appuntamento alle 22:00 con un uomo con i baffi e vestito di grigio.
Rimettendosi in Carrozzella la donna raggiunse Lacco Ameno intorno alle 21:00 e il vetturino notò che con se portava una borsa e una piccola valigia. Alle 22:00, però, la donna incontrò la morte: il suo corpo fu trovato senza vita e la borsa e la valigia dissolte nel nulla.
Cronache di Napoli, nel 15 ottobre del 1953, parlò di omicidio riferendosi a delle abrasioni sui gomiti facendo supporre che il suo corpo fu trascinato sulla sabbia. Il cronista parlò anche di un colpo nel basso ventre che le avrebbe provocato una emorragia interna causandole così la morte. Si sbilanciò pure nel dare un’identità al corpo senza vita: una certa Jole Mari. Notizia che fu poi smentita visto che la donna viveva a Roma.
Ancora una volta fu La Stampa, che il 28 ottobre dello stesso anno ipotizzò un suicidio. L’autopsia pare che rivelò l’assunzione da parte della donna di 38 pillole di sonnifero Lepetit. Probabilmente il sovradosaggio di barbiturico le provocò un malore e finendo in acqua morì per annegamento. Nel corso dell’autopsia, infatti, le fu trovato acqua nei polmoni, scartando così l’ipotesi di violenza e il caso fu archiviato.
Tuttavia ancora oggi la morte di questa donna resta un mistero. Perché non le furono mai prese le impronte digitali? Che fine fecero la borsa e la valigia mai ritrovate? Inoltre chi la incontrò giurò che al collo portava una collanina d’oro, anche questa non fu mai ritrovata. Non si tentò nemmeno di cercare l’uomo con i baffi vestito di grigio che pare fu avvistato a Lacco Ameno con un fiasco di vino in mano.
La donna fu seppellita Lacco Ameno e la sua lapide riportava solo due lettere “D” e “N” abbreviazione di Dama in Nero; oggi i suoi resti sono stati trasferiti in un ossario e da questa misteriosa scomparsa emerge anche la leggenda.
Il fantasma della Dama in Nero appare tutte le mattine all’alba
All’alba, sulla spiaggia della Fundera, più volte l’anno, si vede passeggiare una donna elegantissima vestita di nero, che non lascia orme dei suoi passi sulla sabbia per scomparire poi tra le onde del mare. Questo episodio si verifica più volte l’anno, un’anima bloccata, senza nome e senza giustizia, che in eterna agonia ripete sempre le stesse azioni.
Questo giallo, ormai leggenda, diventerà presto un film anche se rivisitato. Il giovane regista, Michele Schiano, narrerà della storia di una giornalista che approda sull’isola d’Ischia per girare un reportage sette mesi dopo il terremoto e che inevitabilmente si troverà a fare i conti con leggendaria Dama in Nero.
[Fonte: isclano.com]