Il Pascale è una delle principali strutture al mondo coinvolta nel progetto scientifico internazionale sul trattamento degli epatocarcinomi attraverso il vaccino terapeutico Hepvac, somministrato ai pazienti con tumore al fegato.
L’ultimo paziente un uomo di 80 anni in cura all’ospedale Pascale di Napoli. Prima di procedere alla sperimentazione, il paziente è stato sottoposto ad una resezione chirurgica, in pratica all’asportazione di parte del fegato e a quattro radiofrequenze che fanno riferimento ad un trattamento che si basa sul calore generato dalle onde per distruggere le cellule malate.
Napoli, primo paziente vaccinato per il tumore al fegato
Il vaccino sperimentale, in questo caso, consiste in nove iniezioni somministrate con periodicità e precedute da un’infusione di ciclosfamide, come riporta la Repubblica: un chemioterapico che ha lo scopo di preparare il terreno. Per questo esperimento sono stati arruolati 49 pazienti e per ora testato su 4 pazienti: un belga, tre pazienti di Verona e uno di Napoli, appunto al Pascale.
L’obiettivo di questo vaccino sperimentale è cercare di ritardare in qualche modo la ricomparsa del tumore o prospettare anche una ipotesi migliori, come evitare la recidiva. Se dovesse funzionare il risultato sarebbe davvero importante visto che il tumore al fegato rappresenta la terza causa di morte per cancro al mondo con una sopravvivenza pari al 20%.
Il professor Luigi Buonaguro, responsabile della Struttura dipartimentale di Immunoregolazione dei tumori, spiega: “A questo vaccino il team internazionale di ricercatori coordinati da Luigi Buonaguro sta lavorando dal 2013 e senza indurre facili entusiasmi, siamo fiduciosi che se i risultati saranno quelli auspicati, Hepavac sarà il primo vaccino al mondo per il tumore epatico candidato alla successiva sperimentazione su vasta scala per testarne in maniera definitiva l’efficacia e fornire uno strumento terapeutico per i pazienti affetti da un tumore così letale“.