Napoli esoterica e alchemica, meravigliosa e spaventosa, tenera e straziante. Parole che possiamo usare anche per la storia dei suoi fantasmi, soprattutto nel centro storico della città dove ve n’è leggenda in ogni angolo. Quella di oggi è una storia legata a tre fantasmi; se meno presi dalla quotidianità uno potrebbe anche notarli in piazzetta Nilo, dove si erge la storica statua del Nilo di epoca romana. Si tratta dello spirito di tre donne che ogni giorno, incessantemente, si incontrano andando l’una verso l’altra a braccia tese.
Le persone che vivono da sempre in questo quartiere conosce bene questa leggenda che risale al 1300. Si tratta delle tre sorelle: Donna Regina, Donn’Albina e Donna Romita, figlie del barone Toraldo, tre bellissime fanciulle innamorate segretamente dello stesso uomo.
Donna Regina, Donn’Albina e Donna Romita: il dolore eterno per l’amore perduto
La storia inizia quando Gaetana Scauro, la sfortunata moglie del nobiluomo amato dalle tre sorelle, muore. Nel medesimo periodo il barone Toraldo chiese al re la possibilità che le sue figlie mantenessero il proprio cognome anche da sposate per garantire loro tutti i privilegi provenienti dal loro casato. Ma il Re Roberto D’Angiò (come si dice a Napoli “non si fece i fatti suoi“) e fece di più: decise che la primogenita del barone si maritasse con il neo vedovo Filippo Capece. Fu una bellissima sorpresa per Donna Regina che già amava segretamente il marito. Ma le sorelle non misero i loro sentimenti da parte confidando alla sorella maggiore che in realtà, entrambe, avevano già una relazione con Don Filippo.
In questo dolore, però, le tre sorelle si mostrarono unite. Decisero di farsi tutte e tre suore e fondare dei conventi che portano attualmente, dopo 7 secoli, i loro nomi. E nonostante abbiano deciso di dedicare la loro vita ad un bene superiore, ancora oggi quelle tre anime si aggirano nei pressi di piazzetta Nilo in cerca di quell’amore perduto.