Nelle case napoletane la pizzetta fritta si prepara tutto l’anno anche se vige l’abitudine di consumarne diverse quantità durante le festività, sia a Carnevale e sia durante il pranzo per la Vigilia per mantenersi “leggeri” in vista del cenone natalizio. Questa ricetta è un classico dello street food napoletano e dal centro storico di Napoli a Mergellina le fanno buone davvero tutte.
La pizzetta fritta a Napoli e nel resto d’Italia
Oggi però vogliamo preparare le pizzette fritte in casa, di dimensioni ridotte ma saporite come quelle che mangiate nei take away o al ristorante. Sono tante le versione, soprattuto se paragoniamo questa ricetta a quella che si prepara nel resto d’Italia che prende il nome, ad esempio di panzerotto o pizzelle al Sud e gnocco fritto al Nord. Il ripieno partenopeo però è un mast: è d’obbligo utilizzare la ricotta e cicoli (o ciccioli) per un risultato strepitoso.
La storia della pizzetta fritta
La creatività e l’arte dell’arrangiarsi dei napoletani ha prodotto idee straordinarie di cui tutto il mondo oggi ne gode. Le cose migliori sono venute fuori nei momenti di difficoltà, come appunto la pizza fritta. Nel secondo dopoguerra il popolo partenopeo non aveva di che sfamarsi. Anche la pizza classica era considerata un lusso e non solo per gli ingredienti, ma anche perché bisognava avere un forno per cuocerla.
Così si pensò bene di friggerla e farcirla con gli ingredienti che più o meno si riuscivano a ricavare e per questo è considerata la “sorella povera” o anche principessa rispetto a quella regina della pizza margherita. La pizza fritta nasce proprio nei “vasci”, nelle case “pied-a-ter” e nei quartieri più poveri di Napoli dove donne casalinghe per sfamare tutti e arrotondare l’economia di famiglia cuocevano nelle loro abitazioni queste meravigliose pizze fritte per venderle ai passanti.
Un omaggio alla pizza fritta è presente anche nella storia del cinema italiano. Ne “L’oro di Napoli” di Cristian De Sica, tratto dal celebre romanzo di Giuseppe Marotta. Qui una verace popolana e affascinante Sophia Loren prepara e vende pizze fritte nella famosa friggitoria “Pizza a otto“, mangiata subito ma pagata dopo otto giorni.
Pizzette fritte napoletane
Ingredienti
- 1/2 kg farina
- 1 bicchiere di acqua tiepida
- 1 cucchiaino e mezzo di sale
- olio evo
- 1 bustina lievito di birra (paneangeli)
- 200 gr di ciccioli (un pezzo)
- 250 gr di provola
- 250 gr di ricotta
- olio di girasole
Preparazione
1. Creiamo il nostro impasto disponendo la farina a fontana in una ciotola. Aggiungere un filo di olio evo, il lievito, un bicchiere di acqua tiepida in cui abbiamo sciolto un cucchiaino e mezzo di sale e impastiamo fino ad ottenere un panetto compatto.
2. Adesso avvolgiamo la nostra ciotola con il panetto con pellicola trasparente e lasciamo lievitare in un luogo asciutto per circa due ore.
3. Dopodiché infariniamo una base da lavoro dove andremo a stendere il nostro impasto creando dei cerchi.
4. Adesso farciamoli uno ad uno con una manciata di ricotta, provola e ciccioli tagliati a cubetti. Chiudiamo le nostre pizzette conferendogli la forma di una mezza luna e sigilliamo bene con le mani e con i rebbi di una forchetta.
5. A questo punto prepariamo una padella con abbondante olio bollente. Cuocere le nostre pizzette e quando saranno pronte, a doratura completa, poniamole su carta da cucina assorbente in modo da eliminare l’olio in eccesso e serviamo le nostre pizzette fritte napoletane belle calde.
Consigli
Le pizzette fritte possono essere conservate non più di due o un giorno, magari nel forno, ben coperte e poi riscaldarle prima di servirle. Il ripieno, invece, può variare a seconda del vostro gusto. Al posto dei ciccioli che sono molto grassi e calorici potrete utilizzare anche del prosciutto cotto.