È originale ed è come dovrebbe essere, o magari come era, la nuova versione del prese che ha commosso il nostro Papa Francesco. Durante l’udienza generale il Pontefice ha avuto lo scorso 18 dicembre 2019 è tornato a parlare del Presepe, dell’importanza e sacralità della famiglia. Ha colto così l’occasione di parlare di un dono che gli ha scaldato il cuore.
Il presepe che piace al Papa: Giuseppe bada a Gesù mentre Maria si riposa
Si tratta dell’immaginetta di un presepe intitolata “Facciamo riposare Mamma” in cui si nota la Maria, la mamma di Gesù, addormentarsi e Giuseppe che invece tiene in braccio il figlioletto intento a stiracchiarsi alludendo al desiderio di lasciare riposare la propria sposa estenuata dal parto.
Ieri mi hanno regalato un’immaginetta di un presepe speciale, piccolina, che si chiamava: ‘Lasciamo riposare mamma’. C’era la Madonna addormentata e Giuseppe con il Bambinello lì, che lo faceva addormentare. Quanti di voi dovete dividere la notte fra marito e moglie per il bambino o la bambina che piange, piange, piange?.
Queste sono state le toccanti parole di Papa Francesco che ha voluto sottolineare la bellezza di questa immagine intima della vita famigliare, e ha così proseguito circa l’importanza del Presepe.
‘Lasciate riposare mamma’ è la tenerezza di una famiglia e di un matrimonio. Possiamo invitare la Sacra Famiglia a casa nostra, dove ci sono gioie e preoccupazioni, dove ogni giorno ci svegliamo, prendiamo cibo e sonno vicini alle persone più care. Il presepe è un Vangelo domestico.
Tu sei alberista o presepista?
Noi siamo sicuri che questo Pontefice sarebbe andato molto d’accordo con il napoletano Eduardo De Crescenzo che al presepe ha dedicato un intero libro dal titolo “Gesù è nato a Napoli” facendo una netta distinzione tra i “alberisti” e “presepisti“:
La suddivisione tra quelli a cui piace l’albero di Natale e quelli a cui piace il presepe, tra alberisti e presepisti, è tanto importante che, secondo me, dovrebbe comparire sui documenti di identità. Il primo tiene in gran conto la Forma, il Denaro e il Potere; il secondo invece pone ai primi posti l’Amore e la Poesia. Tra le due categorie non ci può essere colloquio, uno parla e l’altro non capisce. Quelli a cui piace l’albero di Natale sono solo dei consumisti. Il presepista invece, bravo o non bravo, diventa creatore e il suo Vangelo è Natale in casa Cupiello. I pastori debbono essere quelli di creta, fatti un poco brutti e soprattutto nati a San Gregorio Armeno, nel cuore di Napoli, e non quelli di plastica che vendono al supermercato, e che sembrano finti; i pastori debbono essere quelli degli anni precedenti e non fa niente se sono quasi tutti scassati, l’importante è che il capofamiglia li conosca per nome uno per uno e sappia raccontare per ogni pastore nu bello fattariello…