Siamo abituati a nomi singolari e bizzarri quando si parla di pasta italiana. Un esempio è la ricetta degli strozzapreti, un formato tipico della cucina tradizionale della Romagna. Diciamola tutta però, regione che vai nome che trovi. Ad esempio al Sud, in particolare a Napoli, assumono tutt’altro nome, storia e forma: stiamo parlando dei “strangulaprievete“, i tipici gnocchi con il ragù che nel capoluogo campano si preparano alla domanica come tipico piatto dei giorni festivi.
Gli strozzapreti, storia, mito e leggenda
La ricetta originale dei strangolapreti romagnoli, nasce sempre nell’ambiete clericale e leggenda vuole che durante lo Stato Pontificio i preti sequestravano le uova alle azdore e quest’ultime furono costrette ad inventarsi qualcosa con solo due ingredienti: farina e acqua augurando, tutte le volte, durante la preparazione che qualche prete si potesse strozzare per via di quella privazione.
Strozzapreti
Ingredienti
- 200 gr farina "00"
- 200 gr farina di semola di grano duro
- ½ cucchiaino di sale
- acqua
Preparazione
- Su un paino da lavoro disponiamo insieme le due farine a fontana. Uniamo del sale e versiamo un po’ d’acqua tiepida a filo e impastiamo. Durante l’impasto aggiungiamo dell’altra acqua se l’impasto non si ammorbidisce e fino ovviamente a ottenere un panetto compatto e liscio.
- Avvolgiamo il nostro panetto in uno strato di pellicola trasparente e farlo riposare per circa 30 minuti.
- Adesso infariniamo il piano da lavoro, il mattarello anche e stenidamo la pasta.
- Otteniamo delle listarelle di circa 4 cm con l’aiuto di un coltello. Arrotoliamoli come se volessimo creare dei fili e infine dividiamoli tagliandoli all’altezza di circa 4 cm.
- A questo punto cuociamo gli strozzapreti in abbondante acqua salata per qualche minuto e condiamoli come preferiamo. Non ci starebbe male un ottimo ragù napoletano o anche emiliano.
Consigli
Gli strozzapreti si adattano a tante salse come ad esempio il ragù di carne napoletano, quello emiliano. O anche più gourmet con salsa di salmone e panna.