Il menu del giovedì grasso a Napoli, ma anche quello del martedì o in generale del periodo di Carnevale, è costellato dalle ricette più deliziose. Il carnevale culinario partenopeo, che quest’anno si festeggia il 23 febbraio 2020, è un allenamento per lo stomaco che si prepara ad altre delizie in arrivo. Tali delizie coincidono con l’inizio della Quaresima, trova il suo culmine nella domenica delle Palme e la domenica di Pasqua, la resurrezione di Cristo che nella religione cattolica, ma soprattutto a Sud, si celebra con i migliori manicaretti.
Da dove deriva la parola Carnevale?
Prima di passare però alla festosità dei piatti carnevaleschi scopriamo da dove deriva questo termine. Ovviamente non c’è da stupirsi se questa parola derivi dal mondo romano e da un mondo profano con tradizione che la nostra attuale religione ha cristianizzato. Il termine Carnevale deriverebbe infatti dalla parola latina “carrum novalis” (carro navale), un carro allegorico a forma d’imbarcazione che veniva utilizzato dai romani per le cerimonie commemorative.
L’assonanza è plausibile ma molti storici non sono d’accordo su questa prima ipotesi. Infatti pare che Carnevale derivi da canem levare, che è pur sempre latina, che trasformatasi in carnem vale, indicherebbe “carne, addio“. Calza poi con l’inizio del periodo di Quaresima che per i cattolici vige il divieto di mangiare la carne in giorni prestabiliti.
Perché si dice giovedì grasso e martedì grasso?
Questi due giorni corrispondo esattamente all’inizio (giovedì) e alla fine (martedì) del periodo di Carnevale dove tutti i cibi sono concessi prima del periodo di digiuno, insomma un lasica passare per tutti i peccati di gola in previsione dell’astensione al cibo. Ecco dunque il menu del giovedì grasso, o anche del martedì, o meglio della tradizione carnevalesca partenopea
Menu del giovedì grasso
Primi piatti
Lasagna di Carnevale
Secondo piatto
Polpette
o
braciole al sugo
Dolci
Chiacchiere di carnevale
Sanguinaccio
o
Migliaccio dolce
Migliaccio salato
o
Castagnole