Un Papa che critica e mette in risalto la piccolezza delle cattive abitudine, è un apostolo che vorremmo avere per sempre. Così Papa Francesco durante l’Angelus ha invitato tutti di spettegolare un po’ meno degli altri e del prossimo, un brutto vizio che fa tante vittime uccidendo l’anima delle persone.
Quando noi vediamo uno sbaglio, un difetto, una scivolata, in quel fratello o quella sorella, di solito la prima cosa che facciamo è andare a raccontarlo agli altri, a chiacchierare – dice commentando un passo del Vangelo di Matteo sulla correzione fraterna -. E le chiacchiere chiudono il cuore alla comunità, chiudono l’unità della Chiesa. Il grande chiacchierone è il diavolo, che sempre va dicendo le cose brutte degli altri, perché lui è il bugiardo che cerca di disunire la Chiesa, di allontanare i fratelli e non fare comunità. Per favore, fratelli e sorelle, facciamo uno sforzo per non chiacchierare. Il chiacchiericcio è una peste più brutta del Covid! Facciamo uno sforzo: niente chiacchiere
Io lo andrei a spiegare anche agli haters del web. Spero i più accaniti e più cattivi, quelli che si creano addirittura profili falsi per insultare abbiano ascoltato Papa Francesco oggi. Ma le sue parole valgono soprattutto per coloro che non utilizzano il web e creano delle vere e proprie catene umane di “chiacchiericci”, per diffamare e coltivare l’odio nei confronti di determinate persone.
Non è la prima volta che Bergoglio avverte sul rischio dei pettegolezzi. Lo faceva da vescovo e lo ha ribadito più volte da Papa. Qualche mese fa ha sottolineato “la lingua uccide“, lanciando quella che lui definisce “l’ecologia del cuore”, fatta di silenzi, raccolta e preghiera.