Ieri Luciana Littizzetto a “Che tempo che fa” ha fatto impazzire tutto con il proprio monologo “La razza del politico“, quello italiano ovviamente! La satira è sempre pungente è descrive in maniera fedelissima e concreta l’esemplare del nostro politico sulle note di Superquark. Una divulgazione scientifica reale che vi riportiamo di seguito.
La razza del politico
Questa sera faremo un viaggio meraviglioso attorno a una delle figure più stupefacenti dell’intero creato: il politico. Il politico italiano non è una specie in via d’estinzione, bensì una variante dell’homo erectus detta anche homo elettus. Come gli stormi degli uccelli e le marce delle locuste, anche il politico si muove in branchi chiamati “partiti”. Al pari delle porifere dette anche spugne marine, il ciclo di vita di un politico è molto più lungo di quello degli esseri umani normali. Alcuni esemplari però esagerano come il Casini a pelo colto che è in carica da 37 anni umani (Casini). Il politico anziano infatti non manca mai e continua a mostrare la via da seguire nonostante sia la stessa che ci ha portati nella merda.
Il politico italiano ha lo sguardo fiero e intelligente (Toninelli), il sorriso aperto e sincero (Renzi) e fine capacità oratoria acquisita grazie a studi accurati di Socrate e Platone (Gasparri). È amante dei toni pacati e della dialettica democratica e va spesso in amore ad un ritmo duraturo e costante (Berlusconi), simile a quello del pigmeo dai piedi larghi e del bonobo che però hanno la fortuna di non dover pagare gli alimenti alle loro ex.
Il politico italiano ha un grande rispetto per i suoi simili: quando infatti un componente del suo branco o quando uno del suo branco parla, lui non ascolta bensì sta al cellulare twittando commenti su cosa sta dicendo il collega che peraltro non sta ascoltando. Egli lavora indefessamente per il proprio Paese, senza sosta e con la massima concentrazione, ma resta sempre un fiero e sobrio rappresentante del popolo italiano in ogni situazione, anche in vacanza! (Salvini) Ma quello che colpisce ancora di più di ogni altra cosa è l’attaccamento del politico al lavoro, la voglia forte di impegnarsi fino allo sfinimento e nell’interesse del suo Paese.
Il politico italiano vive prevalentemente a centro-destra o al centro-sinistra ma non è raro che spesso alcuni di loro saltino da una parte all’altra a ca**o, come hanno imparato da alcuni padri fondatori del salto della quaglia. Il politico cambia spesso anche idea, ha la memoria di un pesce rosso, diciamo che la coerenza è un valore che può sostenere per un tempo relativamente limitato (Renzi).
Il politico inoltre è un animale carnivoro che tende ad attirare la sua vittima promettendo mari e monti per poi lasciarci solo con Monti. Le specie più pericolose si chiamano solitamente “Matteo” e il loro scopo principale è far cadere i governi di cui fanno parte, anche se il più delle volte alla fine a cadere sono solo loro.
Il politico italiano è comunque una razza resistente che sa dare robuste incazzature e qualche soddisfazione, ma del resto questo è lo scotto della democrazia che come diceva Churchill “È la peggior forma di governo ad eccezione di tutte le altre provate finora”, perché comunque ricordatevi sempre che potrebbe andarci molto, ma molto peggio!