Per garantire la ripartenza scolastica in presenza il green pass diventerà obbligatorio per i docenti della scuola e dell’università e senza il quale, pare, verrà sospeso loro lo stipendio. Nella bozza del decreto legge del Consiglio dei ministri si legge: “Il mancato rispetto delle disposizioni è considerata assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato“.
Sarà necessario che tutto il personale scolastico, già vaccinato all’80%, dovrà garantire la totale copertura “al fine di garantire la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione in presenza del servizio essenziale d’istruzione.” Intanto il governo ha stanziato ulteriori 200 mln per gli enti locali che si aggiungo ai Sostegni bis, per lavori di edilizia leggera, noleggi di nuovi spazi e aule.
Il sindacato scolastico che per ora ha poco da obiettare sull’obbligatorietà del green pass, pone altri problemi in essere. Non si ha la certezza che gli stessi supplenti siano vaccinati o se di recente abbiano fatto un tampone. In più sottolineano la necessità di classi con minor numero di alunni per scongiurare i contagi.