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Reggia di Caserta: alla luce un’altra scultura di Sanmartino

I depositi della Reggia di Caserta hanno restituito una scultura dalla bellezza disarmante e attribuita a Sanmartino, lo sculture del Cristo Velato.

Depositi di regge e musei custodiscono talvolta delle opere preziosissime, come quella emersa nei depositi della Reggia di Caserta. Il complesso vanvitelliano, infatti, restituisce un’opera di un’artista ce per Napoli in primis ha un valore inestimabile. Si tratta della scultura di un bambino scolpita da Sanmartino, il noto artista del Cristo Velato, tra le opere più misteriose e più ammirate nel mondo.

Reggia di Caserta: alla luce un'altra scultura di Sanmartino

Durante l’attività di riordino e riallestimento, è stato riportato alla luce una scultura raffigurante un bambino dormiente, eseguite in pietra tenera dalle venature rosate. È di una bellezza struggente e dettagliata proprio come quella del Cristo Velato e che ha portato lo staff professionale a indagare sull’esecutore della scultura.

Il bambino di San Martino è il real infante

Le cronache settecentesche raccontano che per il primo figlio maschio di Ferdinando IV di Borbone e di Maria Carolina d’Austria, la regina, per grazia ricevuta, volle un ritratto dell’erede, Carlo Tito, a grandezza naturale. Il bimbo morì a 4 anni, a causa del vaiolo e il ritratto avrebbe dovuto trasformarsi in ex voto da donare al convento di San Francesco di Paola. Data l’importanza della commissione Carolina volle che il ritratto fosse eseguito dal primo scultore del Regno, Giuseppe Sanmartino che acquisì una certa fama grazie al Cristo Velato che realizzò per il principe di Sangro.

Insieme a questa scultura, probabilmente, doveva esserci anche una in terracotta poi ricoperta d’argento come ex voto. Ma ciò che attribuisce l’opera all’artista napoletano sono gli antichi inventari postunitari della Reggia di Caserta che riportano accanto alla descrizione del Bambino dormiente, il nome di Sanmartino. Perciò oggi possiamo identificare la scultura come il ritratto del Real Infante Carlo Tito di Borbone e si trova nei depositi della Reggia di Caserta probabilmente dal 1879. Intanto le ricerche effettuate da Valeria Fratta sono in corse di pubblicazione.

Per poterlo ammirare dal vivo bisognerà attendere i lavoro di restauro che saranno attuati nel rispetto dei criteri di minima invasività. Elimineranno lo sporco presente in superficio caratterizzato da polvere mista a cera. Il progetto è già iniziato e il lavoro terminerà a dicembre.

Font: reggiadicaserta.beniculturali.it

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