Perché la chiave “corzano” è schizzata tra i trend di ricerca su Google? ai Napoletani questo termine non è nuovo. È facile collegarlo al film “Io speriamo che me la cavo” diretto da Lina Wertmüller, tratto dal libro del professor Marcello D’Orta. Probabilmente qualche volto noto, o in tv, avrà citato il film e parlato della sua ambientazione tanto da scatenare la curiosità dei telespettatori che si sono riversati sul web alla ricerca di ulteriori informazioni.
Il film di Lina Wertmuller, girato a Otranto, è ambientato favolisticamente a Napoli, o meglio a “Corzano”, una cittadina che per assonanza è molto simile al comune di Arzano, che fa parte dell’hinterland partenopeo e dove il professore, autore del libro, avrebbe insegnato per qualche tempo.
Ma dove si trova Corzano?
Nel film il professor Sperelli (interpretato da Paolo Villaggio) da una scuola del Nord finisce in una scuola di Napoli per un banale errore burocratico che trasforma la ‘s’ di “Corsano” ligure, nella ‘z’ di “Corzano” partenopea. Da qui la grande avventura che lo catapulta nella realtà dolceamara del sistema scolastico del Sud.