Fare la guerra anche alla cultura. È questo lo scenario che il mondo dell’insegnamento stava proponendo prima di fare un passo indietro determinando tuttavia una risposta dal mondo dell’arte. Ma ricordiamo la vicenda: agli inizi dell’invasione russa in terra ucraina, l’Università Bicocca di Milano decise di sospendere le lezioni del docente Paolo Nori sullo scrittore russo Fedor Dostoevskij, pare come segno di protesta, salvo poi ritornare sui propri passi integrando il programma con autori ucraini.
Jorit, il noto street artist partenopeo, colpito dalla vicenda ha deciso così di rispondere ai fatti realizzando un ritratto di uno dei più grandi romanzieri russi sulla facciata dell’istituto Augusto Righi di Napoli che si sovrappone una frase di Pier Paolo Pasolini tratta dal film “Uccellacci e uccellini”:
Bisogna cambiarlo questo mondo. Fra’ Ciccillo è questo che non avete capito. Un giorno verrà un uomo dagli occhi azzurri e dirà: “Sappiamo che la giustizia è progressiva e sappiamo che man mano che progredisce la società, si sveglia la coscienza della sua imperfetta composizione e vengono alla luce le disuguaglianze stridenti e imploranti che affliggono l’umanità.” Non è forse questa avvertenza, della disuguaglianza fra classe e classe, fra nazione e nazione, la più grave minaccia della pace?