Si può rischiare la vita per un litigio, anche tra adolescenti? È una vicenda tremenda quella accaduta nel mezzo di una partita di calcetto tra due adolescenti. Nel campetto pubblico “Salvatore Costantino”, al Rione Traiano, i due ragazzi hanno iniziato un litigio verbale che è sfociato in feroci offesi a culminato in aggressione: conficcata una chiave di accensione dello scooter nel cranio di un dodicenne.
Il ragazzino di 12 anni, sanguinante e dolorante è andato a casa senza mai perdere coscienza. La madre lo ha subito trasportato all’osepdale San Paolo. Stabilizzate le condizioni fisiche è stato subito trasportato all’ospedale Santobono. Sottoposto a operazione ed estratta la chiave conficcata nel cranio, il giovane è costantemente monitorato come fa sapere il direttore del nosocomio, Rodolfo Conenna: “Il giovane paziente è strettamente sorvegliato 24 ore su 24 perché va scongiurato il rischio di infezioni e bisogna vigilare per evitare complicanze con possibili danni neurologici che, fortunatamente, finora non si sono verificati.”
L’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli sta indagano sull’accaduto, ma sembra che il litigio per futili motivi sia avvenuto con un ragazzo che non faceva parte dei calciatori in campo. A denunciare la violenza che dilaga tra gli adolescenti anche il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli: “Si tratta dell’ennesimo caso di violenza brutale di questo tipo e non passa giorno senza che ci vengano segnalati episodi di violenza tra e verso ragazzini, spesso anche con meno di 10 anni.“
Conenna conferma il dato in aumento circa i casi di violenza tra i più giovani: “drammatica impennata di disturbi del comportamento tra i minori con continui episodi psicopatologici e azioni aggressive verso gli altri e autolesionistiche“.