Una nuova scoperta in materia “cannabis“. Secondo gli studi portati avanti dai ricercatori dell’Università di Bonn, il suo consumo, in piccole dosi, avrebbe la capacità di ringiovanire il cervello. L’esperimento per ora è stato condotto sui topi.
La cannabis è già utilizzata utilizzata sotto un punto di vista terapeutico quindi l’obiettivo attuale è quello di comprendere se abbia benefici anche sul processo di invecchiamento dell’uomo. Lo studio è stato pubblicato su Nature Medice, attraverso un articolo intitolato: “A chronic low dose of Δ9-tetrahydrocannabinol (THC) restores cognitive function in old mice“.
Il merito sarebbe del Thc (delta-9-tetraidrocannabinolo) uno dei maggiori principi attivi tra della cannabis per la cura a scopo terapeutico. Il nostro cervello inevitabilmente invecchia con l’età: ad esempio ci è più difficile apprendere cose nuove o concentrasi su più cose contemporaneamente. Tutto ciò favorisce la demenza senile e dunque si sta cercando di rallentare tale processo.
Così i ricercatori hanno sfruttato le potenzialità contenute in una piccola quantità di THC sottoponendo i topi all’esperimento. Questi animali hanno una vita mediamente breve e al test sono stati sottoposti animali con una età compresa tra i 12 e i 18 mesi ed è emerso che a differenza di quelli che avevano ricevuto il placebo, mostravano funzioni cognitive pari a quelle dei topi di due mesi. Dunque il trattamento a basse dosi di THC ha concesso un rallentamento della perdita della capacità del cervello.
Ma com’è possibile tutto questo? Gli scienziati sono stati tuttavia in grado di dare una spiegazione: l’HTC imita gli effetti dei cannabinoidi prodotti in maniera naturale dal nostro corpo e i quali hanno una funzione estremamente importante per il cervello che purtroppo riducono con il passare dell’età.