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Luca e Paolo: “Ancelotti non vede l’ora di andare al Napoli, gli hanno già fregato l’orologio”

La battuta di Luca e Paolo stavolta non è stata molto gradita. Sfruttando un luogo comune hanno cavalcato la notizia del momento per fare una satira dal sapore amaro e senza ilarità.

Come ovvio che sia la “battutata” di Luca e Paolo ha raggiunto la sua eco sui social. Un luogo comune che va sempre forte per quei comici ai quali piace vincere facile. I due presentatori di “Quelli che…vengo dopo il tg si lasciano sfuggire un’espressione infelice che i napoletani non hanno gradito. Anche su Twitter molti utenti hanno esternato la propria insofferenza:

@LucaBizzarri e paolo due “comici” che tentano di far ridere con i soliti luoghi comuni, peccato stipendiati dal servizio pubblico #lucaepaolo #vergogna

Fanno il mestiere più difficile far ridere,senza riuscirci eppure sono sempre in tv ma da chi sono raccomandati ?#LucaePaolo

La battuta riguarda il recente accordo che la società sportiva Calcio Napoli avrebbe siglato con Mr Carlo Ancelotti: “Ancelotti nuovo allenatore del Napoli, dichiara “Non vedo l’ora”. La risposta di Luca Bizzarri: ‘Gli hanno già fregato l’orologio‘”. 

Luca e Paolo stavolta non verranno salvati dalla rete, luogo dove si combatte, più che in tv, farsi sessiste e azioni violente che si ripercuotono nel mondo reale e in quello virtuale. Parlare dei problemi di Napoli? Sì, ma farne battute per ingiuriare o infangare un popolo… beh questo non può essere accettato.

ANCELOTTI SENZA ROLEXNessuna levata di scudi, ci mancherebbe, siamo abituati a ben altro, ma mai dimenticare che il luogo comune è un concetto superficiale dettato dal pregiudizio, e che diventa ancor più penetrante quando è usato nella satira per strappare una facile risatina. Perché far ridere non è roba proprio facile, ci vuole arte, ma arte vera. Il fatto è che il luogo comune del burlone serve al burlone stesso per riempire il vuoto di idee creative, e quando è diffamatorio finisce per rafforzare i convincimenti collettivi, e perfino l’immagine degli insultati. Insomma, la battutina ripetuta del #Rolex rubato (ad #Ancelotti) convince tutti che a #Napoli spariscono i Rolex, ed è verissimo, ma non convince nessuno che accade in ogni parte del mondo. E da qui si passa facilmente ad Alessandro #Sallusti a #Matrix: «#DiMaio e #Fico sono napoletani, hanno il gioco delle tre carte nel sangue, fossi nel milanese #Salvini starei attento». E via con le risatine, anche sui pugliesi (#Conte).(www.youtube.com/watch?v=ZmkjvrEHPkw&feature=youtu.be&t=5m25s)Come se non fosse stato il milanese Berlusconi, per esempio, a truffare i napoletani distraendo soldi dell'Isveimer (istituto creato per facilitare le imprese del Mezzogiorno) per le sue attività lombarde. Questo è quel che si sente nelle tivù nazionali anche in una sola serata.Certo, il luogo comune non si neutralizza mettendo a tacere il dichiarato e pericoloso nemico, e tantomeno l'innocuo (o quasi) burlone, però un'analisi della costruzione della battuta aiuta a capire la sua crisi di idee e i suoi compromessi. Come nel caso dei bravi #LucaePaolo a #qcdtg, che già sapevano di colpire basso un intero popolo, indistintamente, e di essere ironicamente scorretti, e perciò avevano già preparato il «ma no, ma che c'entra?»… «scusate»…Excusatio non petita, accusatio manifesta… chi si scusa spontaneamente si accusa.

Publiée par Angelo Forgione fanpage sur samedi 26 mai 2018

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