Anche oggi molte menti illustri, ricercatori e scienziati napoletani sono protagonisti di importanti invenzioni e scoperte che migliorano la qualità di vita a livello mondiale. Non sempre viene divulgata la loro provenienza, eppur ci sono, e con orgoglio definiscono la nostra identità all’estero. Perché per condurre studi di un certo tipo, ahimè bisogna scappare e non da Napoli, ma dall’Italia.
Tuttavia ci fu un tempo, durante il Regno delle Due Sicilie, che le invenzioni e i geni erano made in Naples e tutto si produceva in casa. Può sembrar banale, ma non lo è affatto! Proprio Napoli dette i natali all’invenzione che migliorò la qualità della vita a tavola. Stiamo parlando dell’attuale “forchetta“.
Inventore della forchetta a 4 rebbi
I forchettoni, quelli a 2 rebbi e con manici stratosferici non potevano essere utilizzati certo a tavola. E Napoli era ovviamente scomodissimo mangiare un buon piatto di spaghetti al sugo, figuriamoci con le mani, risultava anche poco igienico. E siccome la città partenopea era la patria dalla buona cucina Ferdinando IV di Borbone decise che assaporarla nella maniera migliore, ma aveva bisogno di comodità. A tal proposito ordinò al ciambellano di corte, Gennaro Spadaccini, di trovare una soluzione. Proprio lui ebbe un colpo di genio: al classico forchettone decise di aggiungere una quarta punta (o rebbi, ndr) e diminuire drasticamente la lunghezza della presa creando così la “forchetta” dicendo addio a quei ingombranti forchettoni.
Il caro Spadaccino rese felici non solo il Re, ma tutto il popolo partenopeo. Arrotolare gli spaghetti con quella nuova soluzione era diventato facilissimo rendendo più semplice avvicinare il cibo alla bocca, evitando anche di sporcare gli indumenti e soprattutto le mani.
Curiosità. La forchetta, o meglio il forchettone, ha conosciuto periodi illustri e bui. L’origine è antichissima, risale al 2400 – 1900 a.C. Nel corso dei millenni ha avuto le sue evoluzioni e per qualche tempo, soprattutto con le invasioni barbariche in Italia, l’uso della forchetta (considerata come oggetto lussuoso) scomparve dalla circolazione. Si tornò a mangiare con le mani salvo poi fare il suo rientro in occidente grazie ai veneziani.
Ad ogni modo alcuni esponenti della Chiesa non vedevano di buon occhio questo oggetto, soprattutto San Pier Damiani che lo definì come “oggetto demoniaco”, visto che nell’immaginario cristiano, il forcone, era utilizzato dal Diavolo.
Tuttavia a Firenze la “forchetta”, se così poteva definirsi, veniva utilizzata ai tempi dei Medici nel 1400 e fu portata in Francia proprio da Caterina. Tuttavia la “forchetta” non riuscì mai a mettere tutti d’accordo. Anche se vi erano dei veri e propri collezionisti, l’oggetto rimaneva comunque malvisto. Fu considerato in Francia segno di eccessiva stravaganza tanto che il Re Sole preferiva mangiare con le dita e si convinse ad usarla sono quando si trasferì a Versailles nel 1684.