Quante ricette capresi conoscete? L’insalata, il dolce, e sono tutte deliziose. Ma avete mai sentito parlare di ravioli capresi? Sicuramente si identificano come primo piatto della domenica isolana. Ma ve lo immaginate l’odore del sugo misto al profumo della salsedine che inebria i scorci più belli di questo luogo di vacanza gettonatissimo e non solo per via del mare. Capri ha una cultura culinaria propria ed è possibile mangiare in luoghi caratteristici che ancora servono le pietanze rispettando ricette antiche. Ed è proprio il caso di questi ravioli che fanno eccezione per tutte le altre pietanze di mare, sono legati di più alla terra.
Ravioli capresi, il piatto della domenica isolana
È un primo piatto, che a dispetto di come pensiate, è fresco e leggero ed è l’ideale in questo periodo estivo che tra le altre cose riesce a mettere d’accordo proprio tutti, grandi e piccini. Inoltre per conferire un sapore autentico a questa ricetta caprese bisognerà rispettare procedimento e utilizzo di ingredienti, che dovranno essere gli originali
Ingredienti per l’impasto
- farina “00”, 800 gr
- olio evo, 2 cucchiai
- acqua, 400 ml
Ingredienti per il ripieno
- caciotta, 500 gr
- uova, 2
- maggiorana
- parmigiano
Ingredienti per il sugo
- aglio
- olio evo
- basilico
- passate di pomodoro, 2
Prepazione
- Prepariamo l’impsto con farina, olio e acqua bollente. Amalgamiamo per un impasto omogeneo e dopodiché conservare in un luogo coperto per 15 minuti.
- In una padella rosoliamo aglio e olio, aggiungiamo la passata di pomodoro, coprire con un copertio e lasciare che il sugo si restringa a fiamma bassa.
- Per il ripeino grattugiamo la caciotta e aggiungiamo foglioline di maggiorana, mescoliamo e aggiungiamo un uovo alla volta fino a rendere omogeneo il nostro composto.
- Cospargiamo il nostro ripiano di farina e stendiamo l’impasto per bene e sulla pasta posizioniamo piccole palline di ripieno distanziandole tra di loro di almeno mezzo centimetro per tagliare e chiudere i nostri ravioli.
- Disponiamoli su un vassio infarinato e poi procediamo alla cottura calandoli in acqua bollente. Bisognerà scolarli al dente, come vuole la tradizione caprese e dopodiché impiattare con una cucchiaiata di sugo e qualche foglia di basilico per guarnire e colorare la pietanza.
Un altro tipico raviolo campano è il “chicchinese” dall’etimologia incerta. Da Firenze a Napoli abbiamo cercato la sua paternità ma non si riesce a venirne a capo anche se questo piccolo problema di origine non si ripercuote per nulla sul sapore di questa buonissima pietanza.
Ricetta dei Chicchinesi fritti: il raviolo dall’”etimologia” sconosciuta