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Modi di dire e parole napoletane: “Zompapereta” rafforzativo di “Pereta”

Tra le varie maleparole e gli insulti napoletani più antichi e rivolti al gentil sesso, sicuramente quello più odiato è “zompapereta“. Non per il termine in sé o l’accento fonico, tuttavia sgradevole, ma per il fatto che si tratta di un’offesa rivolta a una delle donne più importanti nella vita di un uomo: la mamma.

Modi di dire e parole napoletane: Zompapereta
“Onna pereta for’ ‘o balcone”. Scusaci grande Goya!

Per il napoletano la mamma è sacrosanta e quando tra scugnizzi, come si dice a Napoli “‘a pazzìa va ‘nfieto” (lo scherzo sta per degenerare, ndr), la prima regola che si istituisce è la seguente: “Nun mettimm’ ‘e mammemiez” (non coinvolgiamo le madri nei nostri insulti). L’esternazione estesa è: “Chella zompapereta e mammeta“, espressione che troviamo anche nel famoso film “Io speriamo che me la cavo“, firmato Lina Wertmuller e pronunciato dal maestro Sperelli, interpretato da un magnifico Paolo Villaggio.

Ah povere queste mamme tirate sempre in ballo! Ma cosa significa veramente zompaperta? Beh, la nostra ricerca etimologica non è stata lunga perché “zompapereta” non significa niente. Però se in qualche modo vogliamo conferire un significato all’insulto, come riporta il “Manuale di napoletanità” edito da Ateneapoli, non può indicare altro che una “donna che salta una scoreggia“.

Tuttavia nel tentativo di trovare un legame tra l’insulto e quello che nella fattispecie indica il termine “Pereta“, possiamo semplicemente citare altri detti e modi di dire napoletani. Partendo dal termine “Pereta” che significa “scoreggia”, la lingua napoletana identifica una donna volgare o di facili costumi, una donnaccia insomma. Anche nella cabala partenopea c’è posto per lei e si tratta di “Onna Pereta for”o balcone“, sita nella casella numero 43.

Di solito, “Onna Pereta“, delinea i tratti di una donna un po’ stupida ma che sa i fatti di tutto il quartiere perché possiede le tipiche caratteristiche di una “prutusina ogni menesta“, si trova sempre in mezzo ai fatti degli altri quando si tratta di “inciuciare“, ovvero spettegolare.

Ma cosa significa zompapereta?

C’è da sottolineare una cosa per non fare confusione: il termine “pereta” indica una donnaccia appunto, che si concede solo a chi può elargire profitti il che è diverso dalla “zoccola”, ovvero la prostituta, che è una professionista e lo fa di mestiere. Per i napoletani la pereta è peggio della zoccola perché la prima si concede solo a chi può fare il suo interesse. L’esempio più tangibile, come riporta il manuale di napoletanità, è la ballerina o la cantante che si concede al suo produttore/impresario per bruciare le tappe e fare subito carriera. Dunque “Zompapereta” può essere un ulteriore dispregiativo, o rafforzativo, di “Pereta”: come un’ape che zompetta di “fiore in fiore” o donnaccia da un letto all’altro, per ricevere in cambio i favori che necessita al momento.

Bonus: se digitate sul motore di ricerca “google immagini” il termine “Zompapereta” noterete che tra i risultati di ricerca vengono riportati i personaggi femminili della serie tv “Game of Thrones, Trono di Spade”. Secondo voi c’è qualche legame? 😀

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