È da tempo che si associa all’insorgere di particolari tumori a causa di un’errata alimentazione. A riportare la notizia in Italia è l’agenzia di stampa La Presse. Secondo il senologo-oncologo Francesco Schituttli, Presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, sostiene che il 35% dei casi derivi dall’alimentazione sbagliata. Il professionista infatti specifica ai microfoni di La Presse: “Un alimentazione scorretta comporta il rischio di sviluppare il 35 per cento di tutti i tipi di cancro”.
Bisogna adeguarsi a un’alimentazione ricca di frutta, di verdura, di fibre e di legumi. Cercare di evitare i grassi. Molta attività fisica: ginnastica, palestra, scuole di ballo, nuoto, bicicletta… e poi alzarsi da tavola sempre con un po’ di appetito. Chi nascerà fra trent’anni avrà un’aspettativa di vita di oltre 110 anni.
Anche l’acqua del rubinetto può essere pericolosa?
Un altro studio molto importante e condotto dal Barcelona Institute for Global Health, sostiene che 1 caso di tumore alla vescica su 20 sarebbe da attirbuire ad alcune sostanze presenti nell’acqua del rubinetto di solito utilizzate per disinfestare le risorse idriche. Secondo quando riportato dall’Ansa i numeri sarebbero importanti: per un totale di 6.561 casi l’anno in 26 paesi del continente. La ricerca ha evidenziato dunque l’associazione tra cancro alla vescica e l’esposizione a lungo termine a un gruppo di sostanze chimiche: i trialometani (THM), come il cloroformio, risultato cancerogeno negli studi condotti sugli animali e che si formano come sottoprodotto indesiderato quando l’acqua viene disinfettata negli impianti.
Fonti: LaPress e Ansa