Emessa la sentenza del Tar Campania n. 00218/2020 che accoglie il ricorso al concorso Ripam Campania presentato da diversi candidati per il profilo D. I giudici hanno sospeso la procedura concorsuale per l’assunzione di 950 unità di personale a tempo indeterminato presso diversi uffici della Regione Campania. Diversi candidati esclusi hanno promosso ricorso per contestare le modalità operative con cui il Formez e la Commissione Ripam hanno gestito la selezione pare non rispettando l’anonimato
Secondo quanto riportato da Il Mattino, i giudici avrebbero deciso che “sussistono i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare, sia pure, per quanto si preciserà infra, nei limiti della sospensione della procedura concorsuale in corso, non resistendo i gravati atti alle censure demolitorie dedotte con il primo motivo di ricorso“. Sicché, il concorso sarà sospeso fino al prossimo 6 ottobre, giorno in cui si terrà l’udienza pubblica che dovrebbe definire il processo.
Concorsone Regione Campania: mancato rispetto del principio di anonimato
Gli esclusi rappresentati dagli avvocati Francesco Leone, Simona Fell e Ciro Catalano, hanno contestato il mancato rispetto del principio dell’anonimato delle prove che corrisponde all’esigenza di “salvaguardare la segretezza degli autori delle prove scritte fino a quando la correzione non sia stata ultimata. Si tratta di garanzie procedurali che consentono la parità di trattamento tra i candidati e la valutazione obiettiva dei loro elaborati“.
Sempre come riporta Il Mattino, il medesimo concorso sarebbe stato presentato per il concorso per 1.224 unità. A dichiararlo lo studio legale Leone, Fell &C. ”
Abbiamo denunciato la violazione dell’anonimato e, pertanto, immaginiamo che anche quella procedura sarà sospesa dal Tar Campania nei prossimi giorni. La violazione dell’anonimato – continua il legale – è avvenuta per tutti i concorsi gestiti dal Formez e dalla Commissione interministeriale Ripam. Si tratta dunque di tutti i maxi-concorsi che si stanno svolgendo in questo momento in Italia, come ad esempio quello per n. 1052 assistenti alla vigilanza indetto dal Mibac e quello per 2.329 unità indetto dal Ministero della giustizia.