Un altro premio prestigioso assegnato alle eccellenze campane. L’Università Vanvitelli riceve il Wolff Avard, premio internazionale nella ricerca nell’ambito delle cefalee, per uno studio sull’emicrania. È la prima volta che un gruppo italiana riceve un riconoscimento di tale calibro dalla Società Americana delle Cefalee.
Come riportato da la Repubblica, lo studio rileva i meccanismi che sottendono il fenomeno della sensibilità cutanea nei pazienti emicranici (allodinia). La ricerca è stata condotta dal Centro Cefalee della I Clinica Neurologica dell’Università Vanvitelli e del Centro Alti Studi di Risonanza Magnetica, diretta dal professore Gioacchino Tedeschi.
Il sintomo di questo problema può essere previsto anche con tre anni di anticipo, ancor prima che si sviluppi l’allodinia, con lo studio della risonanza magnetica funzionale delle anomalie in alcuni circuiti cerebrali. Tedeschi spiega: “L’allodinia è quella sensazione di dolore che porta il paziente, nel corso dell’attacco di emicrania, ad avvertire dolore anche per stimoli innocui, come pettinarsi, indossare gli occhiali, gli orecchini o la cravatta, toccarsi il volto o tenere i capelli legati”.
Purtroppo questo tipo di analisi è effettuato solo in pochi centri e non è ancora possibile identificare pazienti a peggiore andamento della propria emicrania su larga scala. Tuttavia la malattia dell’emicrania è molto importante: secondo l’OMS solo in Europa ne soffrono circa 136 milioni di cui 6 milioni in Italia ed è considerata la patologia più invalidante nella popolazione al di sotto dei 50 anni.