Una decisione che sta suscitando non poche polemiche, soprattutto tra i famigliari delle vittime. Il Governo ha deciso di affidare momentaneamente la gestione del nuovo Ponte Morandi ad Autostrade per l’Italia, quindi alla famiglia Benetton, che di fatto è stata però esclusa dalla costruzione.
In quel tragico crollo del 14 agosto 2018, persero la vita 43 persone, tra cui quella di Giovanni Battiloro, 29enne, di Torre del Greco. Si trovava sul Ponte Morandi di Genova durante il crollo, e insieme a lui persero la vita altri suoi quattro amici. Il padre di Giovanni, Roberto Battiloro, ha così commentato la decisione del governo ai microfoni di Fanpage.it:
Abbiamo appreso dal ministro delle Infrastrutture De Michele che la gestione del nuovo Ponte Morandi sarebbe tornata nelle mani di Aspi. È uno schiaffo a mano aperta per le famiglie di tutte e 43 le vittime del crollo, che dopo due anni ancora non hanno ricevuto giustizia. Una vergogna che si consuma davanti a tutti gli italiani. […] Se il ministro De Micheli avesse avuto in quelle macerie un figlio avrebbe ridato in affidamento quel ponte ad Aspi?
Intanto il prossimo 14 luglio inizierà a Genova il processo per accertare le responsabilità del crollo. Dal suo canto la famiglia Battiloro ha presentato richiesta di perizia per indagare sulle peculiarità del ponte prima del crollo.