Il governo è al lavoro per un nuovo Dpcm previsto per il 4 dicembre. Il nuovo documento dovrebbe indicare l’organizzazione strategie per il contenimento della pandemia da covid-19. Il testo annuncerà probabilmente delle misure drastiche rispetto al periodo estivo in cui si era liberi di poter viaggiare fuori regione. Così il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, ha dichiarato: “Saremo molto severi, non possiamo permettere che si riveda il film dell’estate“. Probabilmente il nuovo Dpcm prevederà un limite di spostamenti anche tra comuni per far visita ai parenti durante le festività natalizie.
Dpcm di Natale: spostamenti e coprifuoco
Ogni anno, durante il periodo di Natale infatti, si assiste a un vero e proprio esodo sia verso il Sud e sia verso il Nord. Dal settentrione molte persone si spostano verso le regione a Sud dello stivale per trascorrere le vacanze invernali con tutta la numerosa famiglia che si ricongiunge da ogni parte d’Italia. Ma lo stesso vale per chi invece preferisce trascorrere il periodo di Natale in località sciistiche del Nord. Il governo dunque sta lavorando per consentire una serie di spostamenti tra regioni per consentire ai congiunti di vedersi ma allo stesso tempo di evitare qualsiasi forma di assembramento che porterebbero a nuovi contagi se non dei veri e propri focolai.
Negozi e centri commerciali
Probabilmente riapriranno tutti i negozi e centri commerciali. Il coprifuoco invece inizierebbe alle 22.00 per consentire alle persone di fare i regali natalizi. La scelta serve a garantire una affluenza distribuita evitando file all’ingresso dei negozi. Nelle zone gialle potrebbe essere concessa la riapertura di bar e ristoranti anche la sera ma rispettando il limite di 4 persone al tavolo. Punto sul quale non è d’accordo il ministro della Salute Roberto Speranza.
La zona rossa provinciale
Si ritorna a parlare di zone rosse provinciali. Per favorire il passaggio di una regione alla zona gialla, si opterebbe nel riconoscere una zona rossa al suo interno chiudendo la provincia o l’area interessata e maggiormente colpita dai contagi da covid. Scelta che potrebbe dipendere anche dalla presenza di strutture sanitarie particolarmente in affanno. Sarebbe poi compito delle regione individuare aree da sottoporre a maggiori restrizioni.