Lotte intestine, arcaiche, tra squadre che dovrebbero essere cugine, legate dallo stesso territorio, che invece spargono “sangue fraterno” attraverso i cori più razzisti e stereotipati. E’ accaduto durante il derby disputato ad Avellino contro la Turris. I tifosi irpini hanno intonato il famigerato coro razzista: “Vesuvio lavali col fuoco”, preso in prestito dalle tifoserie del Nord.
Sembra un paradosso ma non vi è distinzione nella discriminazione, non vi è protezione nemmeno tra conterranei. Dunque è stata netta la decisione del Giudice Sportivo Lega Pro, di comminare una pena di 2500 euro alla società di casa: “Per avere i suoi sostenitori, in curva sud, intonato ripetutamente cori oltraggiosi e comportanti offesa, denigrazione e insulto per motivi di origine territoriale nei confronti della Squadra avversaria e dei tifosi di un’altra Città, al 1° minuto, al 26° minuto ed al 28° minuto del primo tempo. Ritenuta la continuazione, valutate le modalità complessive dei fatti, misura della sanzione in applicazione degli artt. 13 comma 2, e 25 comma 3, C.G.S. “