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Mario Draghi: “Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?”

Pace o gas? Come dire luce o tenebre? È questo l'eufemismo utilizzato dal premier Mario Draghi per sottolineare quanto sia importante placare il vento di morte che soffia in Ucraina.

Il caro (precario) bollette che sta mettendo in difficoltà non poche famiglie italiane, è un argomento ulteriormente appesantito dalle ultime dichiarazioni del premier Mario Draghi che in queste ore stanno suscitando polemiche in rete a seguito della conferenza stampa del Def. L’invasione russa in Ucraina mette ulteriormente a rischio le risorse energetiche, non solo italiane, ma di mezza Europa.

Mario Draghi: "Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?"

Alla minaccia di Putin di tagliare le forniture ai Paesi a lui ostili, il premier risponde con una domanda provocatoria:

Preferiamo la pace o il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre. Se l’Ue ci propone l’embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Anche senza il gas russo fino a fine ottobre siamo coperti, le conseguenze non le vedremmo fino all’autunno“.

Quanto più diventa orrenda la guerra tanto più i paesi alleati si chiedono cosa possa fare questa coalizione per indebolire la Russia e permette a Kiev di sedersi al tavolo della pace. Le materie prime mancano a tutti in Europa, il cemento manca a tutti e le previsioni tendono in negativo quasi dappertutto.

Tuttavia è una situazione critica. Soffia un forte vento di morte in Ucraina ed è questo che il premier Draghi sottolinea: “Ho molta fiducia nella capacità di capire prima di tutto la drammaticità della situazione, e poi la necessità di agire e rispondere sostenendo imprese, famiglie e soprattutto le fasce povere“.

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