Sta facendo il giro del web lo scatto del lago d’Averno che “magicamente” si tinge di rosa. Come al solito a fare la magia è la natura. È un fenomeno che si verifica in altri laghi in giro per il mondo regalando suggestivi scorci. Sul web si è fatta non poca confusione associando il fenomeno al recente bradisismo che si è verificato nell’area flegrea di Napoli. È intervenuto lo Scabec per fare chiarezza: “È il caso, in questi giorni, del lago d’Averno nei Campi Flegrei. Questo colore rosa brillante è dato dalla periodica fioritura di alghe rossastre e dalla presenza di un batterio.” E in una nota l’Arpac ha aggiunto: “Non c’entra il bradisismo né i fenomeni vulcanici. In questa stagione succede spesso. E’ un fenomeno dovuto all’eutrofizzazione di certi tipi di alghe che danno la colorazione rossa”.
La leggenda del lago D’Averno
A rendere più suggestivo l’immaginario di questo lago rosa è la leggenda che aleggia della sua origine vulcanica. Nella cultura greca e romana, infatti, era considerato l’accesso all’Oltretomba. Diverse sono leggende: si dice che qui ebbe luogo lo scontro tra Zeus e i Titani. Era inoltre un luogo dove i vivi incontravano i morti, l’accesso appunto al mondo sotterraneo. Ma sono tanti i poeti che hanno cantato di questo luogo rimestando la leggenda. Del resto il nome scelto per il lago la dice lunga; nome frutto dell’osservazione dell’uomo del tempo. Nessun uccello, anche nelle più terse giornate, sorvolava il lago. Probabilmente le esalazione sulfuree uccidevano i volatili più temerari che osassero sorvolare il lago sotto il quale si credeva dimorasse Ade. Ecco perché il lago prende il nome di “aornòs”, appunto senza uccelli.