Oggi inauguriamo una serie di articoli dedicati alle leggende e alle storie che ruotano intorno al Vesuvio. Alcune fanno tenerezza, alcune fanno ridere ed altre sono davvero spaventose e crudeli. Tuttavia il gigante che dorme sembra essere sempre giusto, in egual misura e a seconda del comportamento umano.
I crateri sul Vesuvio, le valli e parchi immensi, hanno nomi particolari, alle volte folcloristici e alle volte nomi propri di persona. Tali nomi derivano da leggende, come quella del cratere di Mauro e Angelo.
Leggende sul Vesuvio: la magia giustiziera del vulcano
Leggenda vuole che un uomo di nome Mauro col volto nero come la notte chiese un giorno alla magia del vulcano di essere trasformato in un uomo normale. La sua preghiera venne esaudita. Improvvisamente un angelo gli apparve, lo portò con se nell’area del cratere del Vesuvio e soffiandogli sul volto quest’ultimo divenne bianco come la neve.
Un’altra storia è invece legata ad altri due luoghi che si trovano sul Vesuvio. Un giorno, un monaco malvagio, invocò la magia del Vesuvio per scopi crudeli. Il vulcano si desgnò nel sentire quelle preghiere piene d’odio e una colonna di fuoco uscì da uno dei crateri e mandò già a valle un cavallo magico con gli occhi infiammate e una criniera di serpenti.
L’animale rincorse il malvagio monaco e quando gli si avvicinò battè lo zoccolo in terra e magicamente si aprì un varco nel quale il monaco sprofondò. Quel luogo preciso oggi prende il nome di Atrio del Cavallo e Monaco.