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Il Portogallo, paradiso per i pensionati italiani

L’articolo porta la firma di Paolo Zillani, giornalista de “Il Fatto Quotidiano” e purtroppo ci mette davanti una triste, quanto palese, realtà. Si è recato in Portogallo, precisamente a Cascais, per scoprire che per i pensionati è questo un vero paradiso visto che la pensione viene accreditata senza trattenute e/o detrazioni.

“Dai ristoranti al mare, dal pane ai taxi, tutto è meno caro dell’Italia” racconta Zillani. Grazie ad una legge italiana del 14 maggio 1980, si può diventare residenti in Portogallo e ricevere nelle banche portoghesi la pensione priva di tassazzione a patto che vi si viva almeno 6 mesi e un giorno l’anno.

Niente di più piacevole! Il giornalista de “Il Fatto”, infatti, racconta quanto sia bello vivere in Portogallo. La zona scelta da Zillani dista da Lisbona, la capitale, circa 25 km e per capirci è la città in cui il re Umberto I di Savoia vi trascorse il proprio esilio.

Il Portogallo, paradiso per i pensionati italiani

Racconta di un autunno/inverno non così rigido: “un clima mite, la gente che passeggia vestita leggera, molti ragazzi addirittura in camicia o t-shirt. In quanto alla città, è splendida”.

Dichiara il giornalista che ha presentato tutte le pratiche per diventare un “residente abituale”. E durante questa sua esplorazione ha anche constatato che la vita in Portogallo è meno cara: Dal pane alla verdura e anche il taxi. In Italia una corsa che costa circa 13 euro, in Portagallo costa solo 5 euro. Le spiagge sono immense e per i 4/5 libero. In Italia sono violentate da ombrelloni e lettini senza un po’ di spazio fra loro.

Paolo Zillani: l’Italia fa venire voglia di andare via

Mi domando perché l’Italia, che certo non è meno attraente del Portogallo, non ha saputo fare altrettanto. Qui esco la mattina e sento parlare inglese, francese, tedesco, olandese, svedese, russo, italiano. Succede perché abitare qui è davvero bello, non è costoso e la gente si sente accolta. L’Italia avrebbe tutto per fare come il Portogallo. Invece, fa venire voglia di andare via

– Così decide di presentare la pratica per diventare residente non abituale: codice fiscale, casa in affitto, conto corrente, documento di cittadinanza, iscrizione all’Aire. E nel momento in cui inizia a vivere a Cascais si rende conto subito di spendere molto meno rispetto all’Italia per fare diverse cose, dai ristoranti, ai mercati di frutta fino ai taxi. “Ogni tipo di frutta o verdura costa poco. Come il pane. E come i taxi (per una corsa che in Italia costa 12-13 euro, qui non arrivi a pagarne 5). E le spiagge, che peraltro per 4/5 sono libere”, così ancora elencando gli aspetti positivi della città. “Mi domando perché l’Italia, che certo non è meno attraente del Portogallo, non ha saputo fare altrettanto. Qui esco la mattina e sento parlare inglese, francese, tedesco, olandese, svedese, russo, italiano. Succede perché abitare qui è davvero bello, non è costoso e la gente si sente accolta. L’Italia avrebbe tutto per fare come il Portogallo. Invece, fa venire voglia di andare via”, conclude il giornalista.

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